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RACCOGLIERE NUOVE SFIDE

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24 Giugno 2019

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Grazie a Humangest, Barbara ha trovato il lavoro dei suoi sogni.

Cristina Privitera, Addetta Selezione e servizio Filiale di Parma

Quando mi è stata affidata la ricerca del profilo di impiegato amministrativo, con decennale esperienza alle spalle e con specifiche competenze professionali, ho capito subito che sarebbe stata un’interessante sfida da affrontare.  Mi è stato chiaro sin da subito che la ricerca che stavo per sostenere portava con sé un carico molto importante di responsabilità, trattandosi di una solida realtà aziendale presente sul territorio nazionale.
Consapevole della grande potenzialità di questo cliente, mi sono da subito attivata utilizzando i diversi canali di recruiting, alla ricerca del profilo ideale. Era necessario che avesse maturato una decennale esperienza in ambito amministrativo e contabile e che presentasse competenze specifiche connesse alla gestione della contabilità, garantendo il rispetto delle procedure e degli adempimenti fiscali.
Mi sono dedicata quasi esclusivamente a questa selezione, colloquiando diversi profili e individuando due candidati particolarmente in linea con le richieste del cliente. Tuttavia, era necessario per me presentare una short list di almeno tre candidati.
Così, ho iniziato a pensare ai profili che si erano presentati in filiale e ho chiesto alla collega di procedere con un controllo: dopo aver individuato il curriculum di una risorsa molto interessante, Barbara, l’ho subito chiamata per un colloquio conoscitivo. Non appena incontrata, mi sono accorta subito che si trattava di una risorsa molto valida in possesso di un spiccate doti comunicative e una forte motivazione connessa al miglioramento delle sue competenze professionali.  Dopo esserci soffermati sulle sue esperienze pregresse e sulle competenze acquisite, l’ho invitata a raccontarmi i motivi della sua ricerca di un nuovo lavoro.
È emerso il suo malessere connesso all’ambiente in cui quotidianamente svolgeva la sua attività professionale. La poca organizzazione e pianificazione oltre che la totale assenza di colleghi con i quali potersi interfacciare, le facevano scaturire un senso di insoddisfazione tale da non riuscire più a dare il massimo del suo impegno. Sentiva il bisogno di rimettersi in gioco e di potersi inserire all’interno di una realtà aziendale solida e strutturata, in cui poter esprimere al meglio le competenze acquisite e poter sviluppare delle nuove competenze professionali.
Certa della sua forte motivazione e delle grandi qualità che erano affiorate durante il nostro colloquio conoscitivo, ho deciso che sarebbe stata l’ultimo elemento da inserire nella short list da presentare al referente aziendale. Ricevuto un feedback positivo dalla responsabile amministrativa che avrebbe visto e valutato i profili, ho subito organizzato la sessione di colloqui. Appena terminato il colloquio, Barbara mi ha contattato e mi ha raccontato di non aver mai sostenuto un colloquio così strutturato. Mi confessa di non essere sicura di aver svolto correttamente il test tecnico contabile che le hanno sottoposto e di essere preoccupata di non aver espresso al meglio le sue qualità per via dell’insicurezza che pensava di aver trasmesso. Sentendola così timorosa, ho cercato di rassicurarla dicendole che ero certa che era riuscita a trasmettere la sua motivazione e le sue spiccate doti comunicative e relazionali, convinta del fatto che la sensazione provata dalla candidata fosse maggiormente dettata dall’estrema professionalità e serietà che aveva caratterizzato quel tipo di colloquio e del quale Barbara non aveva mai fatto esperienza diretta.
A dimostrazione del fatto che nel giudicare l’andamento del colloquio fosse entrata in gioco la parte emotiva della candidata, dopo una settimana sono stata ricontatta dalla referente aziendale la quale mi ha espresso il desiderio di rivedere la candidata e di presentarla all’amministratore delegato.
Ho avvisato subito Barbara, la quale ha accolto la notizia con immenso stupore e felicità. La sua insicurezza l’aveva spinta a pensare che il primo colloquio non avrebbe avuto seguito e che non aveva giocato bene le sue carte.  Proprio per questo motivo, l’aver appreso di essersi sbagliata l’aveva riempita di orgoglio e gioia. Ha affrontato il secondo colloquio con maggiore sicurezza in se stessa e nei suoi mezzi riportando, poi, un feedback molto diverso rispetto al primo.  Mi ha riferito che, a sua parere, questa volta era riuscita a mostrare le sue qualità migliori, con maggiore spigliatezza e sicurezza di sé. Tuttavia, i giorni passavano e il feedback da parte dell’azienda tardava ad arrivare.
Sapevamo che la nostra candidata era in ballottaggio con un’altra risorsa e che stavano ultimando le loro valutazioni prima di riuscire a prendere una decisione. Finché un giorno, quando le speranze sembravano essere perdute, abbiamo ricevuto la notizia che avevano deciso di inserire Barbara in organico, in quanto ritenuta idonea per competenze e caratteristiche personali.
Sentire la risorsa così felice dopo averle comunicato la notizia mi ha riempito di felicità e di orgoglio. Nonostante la poca fiducia in sé stessa, nata dalla mancata esperienza in contesti aziendali così solidi e strutturati, la sua forte motivazione, la voglia di crescere professionalmente e le competenze tecniche acquisite le hanno permesso, con grande determinazione, di approdare alla realtà aziendale tanto anelata. È stata per me una gioia poter essere parte del suo percorso ed essere stata di aiuto nella realizzazione del suo sogno.

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