Cambia il mondo del lavoro e con esso anche i concetti di istruzione e formazione. Si ampliano i momenti formativi, differenziandosi in base alle necessità e alle prospettive di ognuno. Il futuro è nel Lifelong Learning: riportiamo dunque l’articolo de Il Sole 24 Ore a firma di Gianni Rusconi.
Identità, valori e aspettative, modelli di lavoro e di relazione, formazione ed educazione: nella società che cambia sono tanti gli aspetti che riguardano la persona e il suo ruolo all’interno (e all’esterno) dell’organizzazione aziendale. In un recente studio pubblicato da Meta, “Culture Rising: 2022 Trends”, gli autori hanno provato a capire le varie sfaccettature del processo di trasformazione in atto e quali saranno le tematiche più sensibili per le prossime generazioni, confermando tendenze in parte già emerse chiaramente nel corso degli ultimi dodici diciotto mesi.
Le persone, per esempio, sono molto più propense a ridefinire il significato di successo. E poi il ruolo dell’istruzione, oggetto di una rivalutazione che va di pari passo con la consapevolezza che la formazione non si debba limitare a un momento definito ma diventi un processo costante che possa durare tutta la vita. Cresce, nello specifico, l’interesse per l’apprendimento continuo, per il lifelong learning alternativo attraverso corsi mirati o masterclass che si svolgono (anche) al di fuori del contesto scolastico e universitario. Il concetto di educazione tradizionale, si legge ancora nel rapporto, viene dunque ripensato e ricostruito. E se il passaggio all’apprendimento virtuale è stato indubbiamente accelerato dalla pandemia è altrettanto vero che molti appartenenti alla generazione Z stanno oggi riconsiderano il valore delle tradizionali modalità di insegnamento.
La certezza che interessa molto da vicino anche il management aziendale, oggi più che mai focalizzato sulla necessità di elevare il livello di competenze (e di talenti) a propria disposizione, è comunque la seguente: l’apprendimento permanente è considerato un fattore essenziale e apre il fronte a sostanziali cambi di paradigma. La correlazione diretta tra laurea e alto reddito è sempre attuale e confermata dalle statistiche, ma l’ampia disponibilità di occasioni di formazione on demand (le mini-lauree, i tutor online a pagamento e la formazione gratuita disponibile in Rete) risolve per molti il problema dei costi di accesso agli studi e della lunga durata del percorso che porta al conseguimento della laurea tradizionale, sdoganando l’opportunità di non iscriversi all’università.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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