Fonte: Corriere della Sera, approfondimento di Anna Zinola
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Il sondaggio sui «millennial» realizzato da Euromedia Research per conto di Sgb Humangest Holding.
Quali sono le aspettative professionali dei millennial? Che cosa cercano in un’azienda? Su quali elementi si basano le loro scelte professionali? Domande alle quali non è facile rispondere poiché questa generazione (che comprende i nati tra il 1980 e il 1995) ha caratteristiche del tutto differenti rispetto alle precedenti. A cominciare dal più elevato standard di scolarizzazione, dalla maggiore padronanza delle lingue e dalla grande familiarità con gli strumenti digitali.
Un’indagine — realizzata per conto di Sgb Humangest Holding da Euromedia Research su un campione di 400 persone di età compresa tra 25 e 35 anni — aiuta a capirne un po’ di più. Dallo studio, che si è focalizzato su soggetti impiegati all’interno di agenzie di selezione e gestione delle risorse umane, emerge innanzitutto un buon livello di soddisfazione rispetto al lavoro e alle mansioni svolte. Il 90% degli intervistati dichiara di essere cresciuto professionalmente da quando ha iniziato la carriera e il 77% ritiene di essere retribuito in maniera adeguata. Una soddisfazione che si traduce in fedeltà all’azienda: solo 1 su 3 dei giovani intervistati crede che, entro i prossimi 24 mesi, valuterà nuove opportunità lavorative.
Tra i fattori più valorizzati dai millennial vi è la flessibilità dell’orario di lavoro. Di fatto la possibilità di disporre del proprio tempo è apprezzata più della retribuzione economica. In altri termini si preferisce guadagnare un po’ meno ma poter gestire in modalità flessibile l’orario di lavoro, avendo più tempo da dedicare alla propria famiglia e ai propri interessi. Insomma, la ricerca di un equilibrio tra vita privata e vita lavorativa è al primo posto.
Si tratta di un aspetto fondamentale per le imprese che vogliono attrarre (o trattenere) i talenti di questa generazione.
Conferma a tal proposito Gianluca Zelli, Direttore Generale di Humangest: “Gli imprenditori devono essere consapevoli e capaci nell’intercettare e valorizzare le opportunità che i millennial rappresentano per le aziende, al fine di restare sempre competitive su un mercato del lavoro che, da subito e sempre più nei prossimi anni, sarà completamente rivoluzionato”.
Un altro asset importante è costituito dai benefit, di cui usufruisce il 74% del campione. I più diffusi sono i buoni pasto (ricevuti dal 70,3% degli intervistati), il cellulare (35,5%) e il computer portatile (21,5%). Meno diffusa ma molto ambita è, poi, l’auto per uso personale. In cima ai desiderata dei millennial spunta, un po’ a sorpresa, il rimborso delle spese mediche (indicato da quasi il 18%), seguito dai buoni benzina per l’auto e dai rimborsi per i trasporti.
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