Il racconto del percorso di Diego, Impiantista di telecomunicazioni, che ha trovato lavoro grazie a Humangest
di Rosa Cagnazzo, Recruiter filiale Humangest di Lecce
È una calda giornata di primavera a Lecce quando il telefono della filiale Humangest inizia a squillare: “Rosy, devi seguire una ricerca urgente. Dobbiamo trovare subito un profilo che ricopra il ruolo di impiantista di telecomunicazioni”.
Con determinazione, e anche con quel po’ di ansia per la difficoltà della ricerca prospettata, mi metto al lavoro e inizio a pubblicare, sui nostri consueti canali di reclutamento, l’annuncio per cercare attivamente risorse in linea con la job description ricevuta dalla nostra azienda partner.
Fra le mani scorro diversi curricula ma nessuno, inizialmente, sembra essere realmente in linea con le caratteristiche richieste, tranne uno: quello di un ragazzo giovane, che sta già lavorando ma che decido comunque di chiamare per un incontro conoscitivo.
Dopo un colloquio telefonico interessante e dopo aver compreso la volontà di Diego (questo il nome del candidato), di trovare un’occupazione migliorativa, ho dunque preparato il dossier da inviare tempestivamente all’azienda. Il giorno successivo apprendo con piacere che il Responsabile delle risorse umane dell’azienda partner ha manifestato la volontà di incontrare il candidato per un colloquio e così, fissata la data di incontro, la comunico alla risorsa che attende un mio feedback. Diego è animato da grandi speranze perché sta vivendo un momento non particolarmente brillante della sua vita professionale; la mia chiamata gli è arrivata casualmente, una chiamata improvvisa, non cercata, ma tanto desiderata.
Così si svolge il colloquio, tutto va per il verso giusto e l’azienda, entusiasta del profilo inviato, mi comunica la volontà di assumere direttamente la risorsa. La selezione, finalmente, è chiusa. Attimi di sana emozione e di soddisfazione arricchiscono la mia giornata quando comunico la decisione dell’azienda a Diego che, incredulo ed estremamente felice, mi risponde: “Rosy, tu sei stato il mio miracolo, non me l’aspettavo ma non posso che ringraziarti per l’opportunità che mi hai donato“.
Con la fatidica firma sui documenti, il rapporto tra Diego e l’azienda può cominciare: assunto a tempo determinato con contratto di otto mesi che, se tutto andrà bene, sarà presto trasformato in contratto a tempo indeterminato. “In bocca al lupo Diego“, questo il mio sincero augurio per lui.
Qualche mese dopo, in una giornata più fresca di quella primaverile della prima chiamata, ricevo una visita in filiale: è Diego. Il volto è sorridente, sereno, comunica soddisfazione…sì, perché tutto sta procedendo per il meglio e, anche grazie al suo nuovo lavoro, ha deciso in tempi brevi di sposarsi.
Auguri a voi, Diego…anche se la storia, non finisce di certo così!
È un altro giorno qualunque di lavoro, questa volta giornata fredda, gelida, quando ricevo un messaggio su WhatsApp da un numero sconosciuto: “Ciao Rosy come stai? Ti scrivo perché oggi un GRAZIE SPECIALE va anche a te: sono stato assunto a tempo indeterminato. Grazie di vero cuore!“. Proprio così, Diego è stato assunto a tempo indeterminato ed io posso dire che per una recruiter non c’è cosa più bella di aver avuto la possibilità di far felice qualcuno, di averlo fatto rinascere in un periodo buio della sua vita, di aver potuto regalare sorrisi e gioie. Sono piccoli momenti di vita quotidiana del nostro lavoro, ma densi di emozione.
Nella foto, la nostra recruiter Rosa con il “lavoratore a tempo indeterminato” Diego.
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