Oggi, sia per le nuove generazioni, millennial e generazione X, sia per gli over 40, il Work Life Balance è una questione centrale, che guida le nostre scelte professionali. I ventenni sono attenti da un lato ai temi della sostenibilità, dall’altro a lavorare per aziende non totalizzanti, che lascino, anche con lo smart working, spazio sufficiente per la vita privata. Una vera e propria rivoluzione, rispetto alla visione delle generazioni precedenti.
Ecco dunque, un decalogo di consigli per trovare il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro.
1. Ognuno di noi ha un equilibrio tutto suo, diverso da quello degli altri.
Per alcuni il proprio lavoro è una passione totalizzante, per altri no: il Work Life Balance di ognuno di noi è profondamente diverso, unico, non esiste una regola valida per tutti.
2. Non permettere che i modelli del passato condizionino le scelte del presente.
A volte ci viene in mente il copione che ci ha instillato qualcun altro (i nostri genitori in primis): prenderne atto è il primo passo per liberarsene.
3. Evitare i cosiddetti “sacrifici necessari”.
I sacrifici di oggi rischiano di essere i ripianti di domani. Ognuno ha dei doveri, certo, ma annullarsi nel doverismo alla lunga non è affatto sano.
4. Chiedersi sempre se si è davvero convinti di quello che si fa.
Ogni tanto è opportuno farsi delle domande, chiedersi il senso di quello che si fa dal punto di vista professionale, altrimenti è come guidare in autostrada senza chiedersi in quale direzione andare.
5. Cercare di vivere secondo la propria natura, invece di sforzarsi di essere qualcos’altro.
Snaturarsi non è mai una buona idea: può funzionare nel breve, ma alla lunga fa male alla salute: il corpo parla, sempre, e il successo vero arriva solo quando ci ascoltiamo.
6. Buttare via con coraggio pregiudizi e vecchi ruoli, in famiglia e sul lavoro.
Una mentalità aperta garantisce serenità. La società italiana è alla ricerca di un nuovo equilibrio tra passato e futuro: non prendere atto delle trasformazioni in corso è un atteggiamento miope.
7. Cercare sempre di ritagliarsi tempo per se stessi.
Anche solo 15 minuti per se stessi, ogni giorno, fanno benissimo. Come trovarli? Ad esempio, riducendo il tempo passato sullo smartphone, spesso davvero eccessivo e inutile.
8. Il lavoro non deve soffocare la vita privata e la vita privata non deve essere di ostacolo al lavoro.
Una buona carriera si costruisce sull’equilibrio. Per evitare il rischio del burn out, è opportuno valorizzare la propria vita privata, che spesso è il vero catalizzatore di una carriera duratura.
9. In ciascuno di noi devono poter convivere la dimensione professionale e le necessità esistenziali.
Sacrificare continuamente i propri bisogni, significa condurre una vita a base di frustrazione, stress e voglia di mollare tutto in ogni momento. Non si vive di solo lavoro: alla lunga, si rischia di scoppiare.
10. L’azienda non è una famiglia e la famiglia non deve essere un’azienda.
Per un buon equilibrio occorre avere la giusta dose di distacco e coinvolgimento, di passione e controllo.
Fonte: Forbes – Articolo di Roberto D’Incau
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